Pompeii’s Archaeological Superintendent, Massimo Osanna, is urging the government to use refugees to clean up some of Italy’s ruins. “They already receive a daily rate from the government without being employed in any field,” Il Mattino reported the archaeologist as saying. While asylum claims are processed, migrants cannot work. “At the moment they are paid to be inactive. Why not employ them at some of our cultural sites?” Osanna asked. He believes while inactive they could work at cultural sites such as the ruins of Pompeii; a historical site which struggles for cash for restoration and its 3 million annual visitors. Osanna believes the refugees could aid in clearing rubbish and gardening.
Massimo Osanna, direttore generale della sovrintendenza di Pompei ha proposto di sfruttare le competenze dei migranti nell'area archeologica patrimonio dell’Unesco. L’idea non avrebbe costi aggiuntivi per lo Stato dato che “i profughi già percepiscono dall'Italia una retta giornaliera per il loro mantenimento, senza essere tuttavia impiegati in alcuna attività lavorativa.” Secondo Osanna “la retta dunque potrebbe essere tranquillamente convertita in pagamento per prestazione d'opera al servizio della cultura”, si legge sul quotidiano di Napoli Il Mattino che riporta queste dichiarazioni. Pompei è attualmente in difficoltà per reperire i fondi necessari alla manutenzione delle rovine del sito, dove affluiscono ogni anno circa 3 milioni di visitatori. Secondo Osanna, i migranti potrebbero lavorare come giardinieri oppure con compiti come la ripulitura dalle cartacce dell'area archeologica.