Parents have reacted angrily to a decision by Italy’s top court which states that the right to eat packed lunches in schools is not “unconditional.” Italy’s Supreme Court said that schools should have the autonomy to decide if children are allowed to eat packed lunches on school grounds. A lower court previously ruled in favor of a group of Turin parents who wanted to opt out of school meals. Parents say school meals are costly, can be unhealthy and in some areas, children complain about the sanitary issues of the school’s canteen. The Supreme Court ruled in August that bringing a packed lunch was "a possible violation of the principles of equality and non-discrimination based on economic circumstances." The judges said schools were places where individual differences should be taken into account "alongside the interests of the school community.” A mother who has two children at a Turin school said she spent more than €2,000 on school meals. Other European countries, such as Finland, provide free school lunches to all pupils. In France, school lunches are not free, but are heavily subsidized.
In una recente sentenza, la Cassazione ha stabilito che la pratica di portare a scuola un pasto preparato a casa non è un diritto assoluto ed incondizionato. Il giudizio non equivale ad un divieto completo, ma apre alla possibilità che possa diventarlo, o quantomeno che alcuni studenti siano obbligati a consumare il pasto fuori dalla mura scolastiche, a discrezione della scuola. Nelle fila degli insoddisfatti ci sono i genitori che da tempo si battono affinché i loro figli possano consumare nel refettorio della scuola il pasto portato da casa. Le loro ragioni sono di diverso genere: i bambini spesso si rifiutano di mangiare il cibo preparato dalla mensa, considerato troppo scadente, e di conseguenza anche troppo costoso (€7.20). La Cassazione ha stabilito in agosto che portare un pranzo da casa è "una possibile violazione dei principi di uguaglianza e non discriminazione basata su circostanze economiche". I giudici hanno affermato che le scuole sono luoghi in cui le differenze individuali devono essere prese in considerazione "accanto agli interessi della comunità scolastica". Una madre che ha due figli in una scuola di Torino ha dichiarato di aver speso più di € 2.000 per i pasti scolastici. Altri paesi europei, come la Finlandia, includono il pasto nel costo della retta, mentre in Francia sono fortemente sovvenzionati dallo Stato.