A few days ago, while organizing one of the closets, I found a box containing some letters that my family had sent me over the years. After reading them, I reflected on how difficult it was to live so far away from them after I moved to the States. For Italians like me who left Italy about 30 years ago, communicating with our loved ones was not as accessible and prompt as it is nowadays. Back then, sharing good or bad news and trying to ease that pungent sense of homesickness from missing them so much was possible only by writing a letter or a phone call.
A letter mailed across the ocean would take almost two weeks to arrive. To see photos of a cousin’s newborn baby, a special birthday celebration or a relative’s wedding, we had to wait that long!
Calling on the phone was much faster than writing, but also more expensive. For example, when I first moved three decades ago, a long-distance call to Italy was $1.26 per minute. Meaning a 10-minute conversation would sum up to almost $13. Thus, considering the cost, chatting with a voice dear to us was affordable only once, maybe twice, a week.
In contrast with the past, for Italians living abroad now, feeling close to their family in Italy has become much more feasible, to say the least. These days, we have so many other great means of connection at our disposition which didn’t exist before such as: WhatsApp, Facebook, Snapchat, Skype, Instagram, and more. We can send and read messages within a few seconds, seven days a week. We can share pictures with relatives living in Italy from a distance at any given moment: wedding anniversaries, a nephew’s First Communion celebration, a brother’s college graduation. We no longer need to finish up that roll of film, have the pictures printed, mail them to the post office, and wait for the next 14 days to pass.
As it is today, we can even amazingly chat live through video calls that allow us not just to hear but also to see those far away, as if we are right there in the same room. An Italian nonna is able to see her grandson’s first steps, long before she is able to hold him in her arms. Similarly, we can express wishes to our sister live on her birthday or voice Happy New Year to our siblings at the very moment we open that bottle of champagne.
Compared to the past, the miles that separate us from our Italian family are still exactly the same. Considering all the novelty with which we can now stay united, living on the other side of the world does not seem so far anymore. Being able to talk and see the people we love on a daily basis makes it all better. The sadness of missing home diminishes because we can feel closer than before, even if we live far away.
Vivere lontano dall’Italia è molto più vicino
Qualche giorno fa, mentre riordinavo uno degli armadi ho ritrovato una scatola in cui erano custodite alcune lettere che la mia famiglia mi aveva spedito durante gli anni. Dopo averle rilette ho riflettuto su quanto fosse difficile vivere lontano dopo essermi trasferita negli Stati Uniti. Di fatto, per gli italiani come me che lasciarono l’Italia circa trent’ anni fa, restare in contatto con i propri cari non era cosa facile e spedita come lo è oggigiorno. A quei tempi, condividere le belle e le brutte notizie, alleviare quel senso pungente della nostalgia che sentivi dentro perchè ti mancavano così tanto, era possibile soltanto scrivendo una lettera o chiamando al telefono.
Per arrivare a destinazione una lettera impiegava come minimo due settimane, sia spedendola da qui che inviandola da là. Insomma, per poter vedere le foto dell’ultimo bebè arrivato in famiglia, le immagini di un compleanno particolare o le foto del matrimonio di un parente, dovevamo aspettare esattamente tanto!
Una telefonata rispetto ad una lettera, era un metodo molto più celere, ma anche molto più costoso. Per esempio, quando mi trasferii io tre decenni fa, una chiamata interurbana costava più di un dollaro e ventisei centesimi al minuto. A conti fatti, una chiacchierata di dieci minuti ammontava a quasi tredici dollari. Quindi scambiare quattro parole con una voce a noi cara era possibile soltanto una volta o al massimo due volte alla settimana.
A differenza del passato per noi italiani che viviamo lontano sentirsi vicini alla famiglia è diventato, a dir poco, molto più fattibile. Nell’ età presente, abbiamo tanti altri modi di communicare a nostra disposizione che non esistevano prima, quali WhatsApp, Facebook, Snapchat, Skype, Instragram e chi più ne ha più ne metta. Possiamo inviarci e leggere messaggi nel giro di pochi secondi. Possiamo condividere le foto con i parenti lontani, subito dopo averle fatte in qualsiasi momento, mostrando l’anniversario di un matrimonio, la Prima Comunione di un nipote, la laurea di un fratello. Non dobbiamo più aspettare di finire il rullino, di portarlo a sviluppare, di spedire le foto all’ufficio postale e attendere che passino altri quattordici giorni ancora.
Al giorno d’oggi, possiamo addirittura chattare dal vivo tramite le video chiamate che ci permettono non solo di sentirci ma anche di vederci, come se fossimo nello stesso spazio, uno di fronte all’altro. Cosicchè, ad una nonna italiana che vive lontano è consentito di vedere i primi passi del suo nipotino ancor prima di poterlo tenere in braccio. Così pure è possibile fare gli auguri dal vivo ad una sorella il giorno del suo compleanno, oppure inviare gli auguri di Felice Anno ai nostri fratelli e sorelle nell’attimo stesso in cui stappiamo la bottiglia di spumante.
In confronto al passato, le miglia che ci separano dalla nostra famiglia sono esattamente le stesse. Ma, alla luce delle tante novità con cui possiamo restare uniti, vivere dall’altra parte del mondo non sembra così distante come lo è stato in passato. Poterci parlare e vederci quando vogliamo rende tutto molto più semplice. Il sentimento di nostalgia che ci prendeva una volta non ci fa star più male perchè siamo più vicini di prima , anche se viviamo lontano.