A Vatican Court will not prosecute two journalists who authored books based, in part, on leaked confidential documents exposing greed, corruption and mismanagement in the Holy See. Emiliano Fittipaldi and Gianluigi Nuzzi were accused of conspiring and pressuring other defendants to get information. The Vatican court ruled it had no jurisdiction since Fittipaldi and Nuzzi were not Vatican public officials and the alleged crime did not take place on Vatican territory. The court did convict a monsignor and an Italian public relations official for leaking documents, but absolved them of being part of a criminal association. A fifth defendant, the monsignor’s secretary, was cleared of all charges. Subsequently, the pope issued a decree aimed at boosting transparency over Vatican finances. The documents revealed gross financial mismanagement including an allegation that fewer than 20% of worldwide donations made by believers were actually spent on good works.
Prosciolti i giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi per difetto di giurisdizione, ma anche nel merito. È questo l’esito della sentenza sul caso Vatileaks emessa dal Tribunale Vaticano. I due erano imputati di concorso nel procurarsi ed aver divulgato notizie e documenti top secret riguardanti gli “interessi fondamentali” dello Stato Vaticano. Il collegio giudicante ha ritenuto che i giornalisti dovessero essere assolti per non aver commesso il fatto essendo essi cittadini italiani che mai hanno compiuto azioni di nessun tipo in Vaticano. Condanne, invece, ma più lievi delle richieste, e solo per un capo di imputazione per monsignor Vallejo Balda per divulgazione di documenti riservati e Francesca Immacolata Chaouqui per concorso. Un quinto imputato, segretario del Monsignore, è stato assolto per non aver commesso il fatto. L’esito del processo è conseguenza diretta della volontà di Papa Francesco di difendere la libertà di stampa al fine di migliorare la trasparenza sulle finanze del Vaticano. I documenti raccolti dagli ex-imputati evidenziavano una pessima gestione delle finanze della Santa Sede, tra cui una presunta accusa che meno del 20% delle donazioni raccolte tra i credenti di tutto il mondo sia stato speso per opere di beneficenza.