The recent G7 leaders meeting in Taormina, Sicily did not prove to be a turning point in the refugee crisis. Leaving behind war, poverty and religious issues in Africa, migrants’ struggles for a new life continue. Those completing perilous Mediterranean crossings still need to confront asylum or deportation. A teenager refugee summarized it this way: “The journey was dangerous but if you have the lion behind and the sea in front, you take the sea. I was certain to die at home in Libya, I thought I had a 50/50 chance to survive the sea.”
Il recente vertice G7 tenutosi a Taormina non ha rappresentato un punto di svolta nella risoluzione della crisi dei migranti, che continuano ad affrontare difficoltà inimmaginabili nel tentativo di lasciarsi alle spalle guerre civili, povertà e conflitti religiosi che affliggono l’Africa. Dopo aver completato la pericolosa traversata delle acque del Mediterraneo, i rifugiati devono comunque fare i conti con la drammatica prospettiva dell’asilo o della deportazione. Un giovane rifugiato ha riassunto la scelta con queste parole: “Il viaggio è stato pericoloso, ma se hai un leone alle spalle ed il mare davanti, scegli di buttarti in mare. In Libia ero certo di morire, ma pensavo di avere il 50% di probabilità di sopravvivere alla traversata.”