As the British investigate the recent terrorist attacks on the London Bridge, Italian authorities noted their consciences are clear. They alerted the British about Youssef Zaghba, one of the extremists. On the Zaghba issue, police chief Franco Gabrielli said “Our consciences are clear and our papers are in order.” Bologna prosecutor Giuseppe Amato notified the British more than a year ago after Zaghba was stopped from leaving Italy to Syria when he said he was going to be a terrorist and join the Islamic State in Syria. His name, along with other extremists, was placed on a Europe-wide database.
“Noi abbiamo le carte e la coscienza a posto, comprendiamo le difficoltà e l’affanno di chi lavora in condizioni difficili ed è chiamato a gestire situazioni complesse ma sarebbe scorretto e poco istituzionale se noi, da una posizione di forza, ci mettessimo a polemizzare con chi è in difficoltà.” Lo ha dichiarato il capo della polizia Franco Gabrielli a chi gli chiedeva delle comunicazioni dell’Italia all’Inghilterra sulla vicenda di Youssef Zaghba, uno dei tre attentatori del London Bridge. Giuseppe Amato, Procurato capo di Bologna, ha infatti confermato che il fermo di polizia del giovane in Italia nel 2016 era stato segnalato e condiviso con il circuito europeo ed internazionale d’intelligence. Il terrorista fu infatti fermato all’aeroporto di Bologna mentre cercava di prendere un volo per la Turchia per poi raggiungere la Siria ed era quindi stato inserito nelle liste delle persone a rischio. L’intelligence italiana aveva segnalato la sua presenza e i suoi frequenti spostamenti sia alle autorità marocchine, sia a quelle britanniche.