Last month, thousands took part in demonstrations across 60 Italian cities to protest divorce law reforms currently being considered by parliament that they believe are a threat to human rights. Conservative senator Simone Pillon of the League proposed a bill founded on what he calls “perfect shared parenting.”{mprestriction ids="*"} If it passes, any couple wanting to seek divorce will be required to go through an obligatory mediation process – a process they must pay for out of pocket. With a professional mediator, couples must develop a parenting plan with a stipulation that minors must stick to a shared custody format where children are required to stay with each parent for at least 12 days a month. The plan will also enforce a housing stipulation and take away monthly child support and replace it with directly paid maintenance. Opponents fear the bill risks turning the clock back 50 years for women, children and survivors of domestic abuse. Some believe the bill will feed existing prejudices that blame women for abuse and discourage them from reporting it. The bill has also attracted criticism from the United Nations.
Il mese scorso migliaia di persone hanno preso parte a manifestazioni svoltesi in 60 città italiane per protestare contro una riforma della legge sul divorzio attualmente all’esame del Parlamento e ritenuta deleteria per i diritti umani. Il Senatore leghista Simone Pillon ha infatti proposto un disegno di legge incentrato su quella che egli definisce “genitorialità condivisa perfetta”. Laddove la proposta venisse approvata, qualsiasi coppia che desideri divorziare sarebbe obbligata a sottoporsi ad un processo di mediazione obbligatorio di cui dovrebbe accollarsi anche i costi. Assieme al mediatore, le coppie dovrebbero definire un piano genitoriale condiviso che garantisca ai minori di stare con ogni genitore per almeno 12 giorni al mese. Il piano prevederebbe anche una stipula in merito all’abitazione ed eliminerebbe l’assegno mensile di mantenimento dei figli sostituendolo con un pagamento diretto. Gli oppositori temono che la proposta rischi di riportare indietro di 50 anni la condizione delle donne, dei bambini e delle vittime scampate a forme di abuso domestico. Alcuni credono che il disegno di legge alimenti i pregiudizi esistenti che incolpano le donne di abusi e scoraggiano dal riferirli. Il disegno di legge ha anche suscitato critiche da parte delle Nazioni Unite.{mprestriction}