Italy, with its peculiar boot-shaped form, is a very unstable and sensitive are. This is due to the fact that it is a peninsula resting in the sea, but also that its territory in many areas is characterized by the presence of several volcanoes.
The first that come to mind are Etna, Vesuvius and Stromboli.
Mt. Etna is Europe’s tallest and most active volcano. It is made by the Voragine and the Bocca Nova summit craters, which formed inside the Central Crater in 1945 and 1968, while the Northeast Crater dates back to 1971. The latter is the most active of the craters, as well as the mountain’s highest point, currently peaking at 11,000 ft. and changing due to eruptive activity and collapse of its crater rims. Interval of times between eruptions can range from a few months to a few years. Etna generally produces lava flows that can cause extensive material damage, but that do not represent a threat to the people living nearby. Since the late 1970s, however, the volcano has started to also have explosive-type eruptions.
Vesuvius has erupted many times, and is the only volcano on the European mainland to have erupted within the last hundred years. The most recent eruption occurred in 1944 and claimed 47 victims. Today, it is regarded as one of the most dangerous volcanoes in the world both because of its tendency towards violent, explosive eruptions, but also because three million people live nearby, making it the most densely populated volcanic region in the world. A successful evacuation process would be nearly impossible given the short gap that would intervene between detecting any activity and the number of people to rescue.
The archipelago of the Aeolian islands presents the highest concentration of Italian volcanoes. Stromboli is widely known for its spectacular eruptions which jet fountains of molten rock from its lava-filled central crater. Because these eruptions are so distinctive and well known, geologists use the word “strombolian” to clearly describe similar eruptive activity at other volcanoes. The greatest risks posed by these eruptions are paroxysmal events that could generate a small tsunami, which could cause significant damages if it reached any of the other islands in the Aeolian archipelago or the Sicilian coast, as it happened in 2002. As the name suggests, Volcano, which is also part of the archipelago the Aeolian islands, owes its existence to the overlapping of several volcanic centers. The largest is the Vulcano della Fossa, now inactive; the second is Vulcanello, and finally Mount Air, also inactive. The last eruption on the island occurred back in 1888, although the volcano has never ceased its activities and even today geysers and fumarole (or steam jets) are visible. Alicudi, Filicudi, Panarea, Salina, and Lipari, also generated by volcanic eruptions, complete the archipelago of the Aeolian islands.
The island of Pantelleria, located in the Strait of Sicily, has been the focus of intensive volcano-tectonic activity, and thus formed by volcanic rocks. It is characterized by a partial absence of a drainage system given the low rainfall and the high permeability of the volcanic soil. The only source of water is the volcanic lake called Mirror of Venus.
The Campi Flegrei, near Pozzuoli, is a 10-mile long field of submarine volcanoes located southwest of Sicily. The most recent activity in this area took place between 1982 and 1984 resulting in the ground raising about 8 ft. This phenomenon is known as bradyseism, a gradual uplift or descent of part of the Earth's surface caused by the filling or emptying of an underground magma chamber and/or hydrothermal activity, particularly in volcanic calderas. This is a slow movement of the soil, as opposed to fast movement occurring during an earthquake.
The INGV - National Institute of Geophysics and Volcanology in Italy constantly monitors volcanic activities to prevent any environmental disasters from occurring.
L’Italia e i suoi vulcani
L’Italia, con la sua particolare forma a stivale, è un territorio molto fragile e sensibile. Tutto ciò è dato non solo dal fatto che è una penisola che naviga nel mare, ma anche dal suo territorio caratterizzato in molte zone dai vulcani.
I primi vulcani che vengono alla mente sono l’Etna, il Vesuvio e lo Stromboli.
L’ Etna è il più attivo ed il più grande vulcano d’Europa. È composto dalla Voragine e dalla Bocca Nuova, crateri che si sono formati all’interno del Cratere Centrale nel 1945 e nel 1968, mentre il Cratere di Nord-Est si è formato nel 1971. Quest’ultimo è il più attivo ed il punto più alto svettando da una altezza di 3.330 metri. Tra le varie eruzioni si possono avere degli intervalli di tempo che vanno da pochi mesi a pochi anni. L’Etna generalmente sviluppa delle colate laviche che possono causare molti danni materiali ma che non rappresentano una minaccia per la vita delle persone che risiedono nelle vicinanze. Dalla fine degli anni ’70, però, questo vulcano ha iniziato ad avere anche eruzioni esplosive.
Il Vesuvio è un vulcano di tipo esplosivo ed è uno tra più pericolosi d’ Europa poiché è attivo e si potrebbe mettere in moto in qualsiasi momento. L’ultima eruzione risale al 1944, quando 47 persone persero la vita. Le procedure di evacuzione preoccupano molto i geologi, giacché il breve lasso di tempo che ci sarebbe a disposizione tra il primo segnale di risveglio del Vesuvio e lo sgombero non consentirebbe di mettere in salvo un numero così alto di persone.
L’Arcipelago delle isole Eolie presenta la più alta concentrazione di vulcani sul territorio italiano. Il più conosciuto è Stromboli, uno tra i più attivi vulcani al mondo. Le sue eruzioni sono dette anche “eruzioni stromboliane” perché l’attività esplosiva ha un’eruzione a cadenza regolare. I rischi maggiori di queste spettacolari eruzioni sono gli eventi parossistici e la caduta in mare di frane in grado di generare piccoli tsunami sulla costa, così com’è accaduto nel 2002.
Vulcano fa parte anch’essa dell’arcipelago delle isole Eolie. Come si evince dal nome, l’isola deve la sua esistenza ad una fusione tra più vulcani. Il più grande è il Vulcano della Fossa, ormai inattivo; il secondo è Vulcancello ed infine Monte Aria, anch’esso ormai spento. L’ultima eruzione su quest’isola si ebbe nel 1888. Anche se il vulcano non ha mai cessato la sua attività, ancora oggi si possono notare fumarole e getti di vapore. A questo stesso arcipelago appartengono anche le isole di Alicudi, Filicudi, Panarea, Salina e Lipari, anch’esse generate da eruzioni vulcaniche.
L’isola di Pantelleria si trova nel canale di Sicilia. È formata da rocce vulcaniche ed è caratterizzata da una parziale assenza di un reticolo idrografico, viste le scarse piogge e la notevole permeabilità del suolo vulcanico. L’unica fonte d’acqua è il lago di origine vulcanica che si chiama Specchio di Venere.
I Campi Flegrei, vicino Pozzuoli, è un area vulcanica con un raggio di circa 15km. L’ultima attività in questa area è stata registata tra il 1982 e il 1984 con un innalzamento del suolo di circa 3.5 metri. Questo fenomeno è noto con il nome di bradisismo (letteralmente movimento lento del suolo, in contrapposizione con il movimento veloce che si realizza nel corso di un terremoto).
Una cosa importante da ricordare è che ‘’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è impegnato in una costante attività di sorveglianza vulcanica per prevenire qualsiasi disastro ambientale.